Perchè noi donne che viviamo con l'HIV, noi madri che viviamo con l'HIV abbiamo voce.
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Manifesto di diffusione per le donne che vivono con l’HIV e che nutrono un desiderio di genitorialità
Siamo Donne che vivono con l’HIV.
Il virus dell’HIV non ci definisce.
Siamo Donne con diversa estrazione sociale, diversa scolarizzazione, diversa cultura, diverso credo religioso, diversa provenienza geografica, diversa etnia: proviamo a costruire un unico corpo, consapevole e cosciente dei propri diritti.
Siamo Donne che vivono con l’HIV e vogliamo vivere a partire dai nostri desideri di genitorialità e dalla nostra libertà di scelta.
Riappropriamoci del nostro benessere e dell’autodeterminazione come donne e come pazienti degli spazi che attraversiamo, contro ogni pregiudizio dominante verso le persone che vivono con l’HIV e particolarmente verso le Donne che vivono con l’HIV.
Denunciamo ogni forma di violazione del rispetto delle nostre scelte nell‘ambito dei diritti sessuali e riproduttivi dettata dalla mancanza del nostro consenso.
Denunciamo ogni forma di discriminazione come Donne e come Donne che vivono con l’HIV.
La nostra salute, non è semplice assenza di malattia, ma è il nostro benessere psichico, fisico, sociale, sessuale e riproduttivo. La rivendichiamo perché è espressione della nostra libertà.
Non dimentichiamo il successo sociale della scienza di U=U (Undetectable = Untrasmittable): quando siamo in terapia da almeno sei mesi, restiamo aderenti alla terapia, e siamo con carica virale non rilevabile, l’HIV resta, ma noi possiamo fare l’amore con il nostro partner o la nostra partner senza precauzioni, perché non trasmettiamo il virus dell’HIV.
Non dimentichiamoci che grazie a U=U, quando siamo in terapia, restiamo aderenti alla terapia, e siamo con carica virale non rilevabile, non trasmettiamo il virus dell’HIV neppure alla bimba o al bimbo che desideriamo avere.
Se nutriamo un desiderio di genitorialità, è nostro diritto perseguirlo.
Le Linee Guida Italiane sull’utilizzo della Terapia Antiretrovirale e la gestione clinica delle persone con infezione da HIV raccomandano che quando una Donna è in terapia antiretrovirale e con HIV-RNA stabilmente non rilevabile, non è raccomandata l’infusione di zidovudina (AZT) durante il parto.
Uniamoci in un unico corpo perché le linee guida nazionali per le Donne che vivono con l’HIV e che sono in gravidanza vengano rispettate.
Se grazie ad U=U abbiamo concepito naturalmente la bimba o il bimbo che portiamo in grembo, uniamoci in un unico corpo per dire NO alla zidovudina (AZT) durante il parto, laddove non sia necessario.
Uniamoci in un unico corpo perché venga rispettato il principio di U=U anche verso la bimba o il bimbo che portiamo in grembo.
Denunciamo ogni forma di violenza ostetrica.
Difendiamo il nostro corpo.
Costruiamo un territorio per noi, Donne che vivono con l’HIV, e che rivendicano un diritto per un parto indisturbato, anche nella cronicità.
Abbiamo diritto ad una informazione piena e complessa sul valore della cura anche come diritto alla relazione e alla generatività, e diritto ad avere informazioni chiare ed aggiornate sulle linee guida sul parto e sull’allattamento.
Abbiamo diritto che le donne trovino presso i reparti di infettivologia, ginecologia e ostetricia personale e protocolli che assicurino informazione ed accompagnamento lungo tutto il percorso, dal desiderio di genitorialità fino alla cura del nascituro.